L'aspirina ® (o acido acetilsalicilico o ASA; nome IUPAC: acido 2-acetossibenzoico) è un farmaco antiinfiammatorio non-steroideo della famiglia dei salicilati. Il suo numero CAS è 50-78-2.
Pura, a temperatura ambiente si presenta come un solido dai cristalli incolori; poco solubile in acqua (3 g/l), molto solubile in etanolo.
L'aspirina trova impiego come analgesico per dolori lievi, come antipiretico (per ridurre la febbre) e come antiinfiammatorio. Ha, inoltre, un effetto anticoagulante e fluidificante sul sangue, per questo il suo uso a piccole dosi aiuta a prevenire a lungo termine gli attacchi cardiaci.
Il nome "Aspirina" è stato inizialmente un marchio coniato dalla Bayer, ma in molti paesi è diventato il termine generico per indicare l'acido acetilsalicilico.
In passato l'aspirina ha trovato largo impiego nel combattere i sintomi dell'influenza; oggi si preferisce ricorrere ad altri farmaci, quali il paracetamolo.
Un basso dosaggio di aspirina a lungo termine blocca irreversibilmente la formazione del trombossano A2 nelle piastrine, con un conseguente effetto inibitore sull'aggregazione delle piastrine che si traduce in una fluidificazione del sangue. Questa proprietà la rende utile per ridurre l'incidenza degli infarti. L'aspirina prodotta a questo scopo è di solito confezionata in compresse da 100 mg; forti dosi di aspirina sono spesso prescritte immediatamente dopo attacchi cardiaci acuti.
I suoi effetti collaterali più indesiderati - specialmente ad alti dosaggi - riguardano il tratto gastro-intestinale, dove può causare ulcere ed emorragie. Il meccanismo di azione coinvolge la riduzione della sintesi di sostanze che proteggono la mucosa gastrica. Un altro effetto collaterale sgradito, dovuto alle sue proprietà anticoagulanti, è l'aumento della perdita di sangue nelle donne durante le mestruazioni.